Partendo da una
meditazione di Papa Francesco:
“Però,
che amore è quello che non sente la necessità di parlare
della persona amata, di presentarla, di farla conoscere?
Se non proviamo l’intenso desiderio di comunicarlo, abbiamo bisogno
di soffermarci in preghiera per chiedere a Lui che torni ad
affascinarci."
Dunque,
ciò che succede è che, in definitiva, «quello che abbiamo veduto e
udito, noi lo annunciamo» (1 Gv 1,3).”
Metto
qui parte di un colloquio intimo (di quelli non pubblici) che va bene
per l'argomento trattato.
Ad
una mia domanda circa la diffusione della conoscenza del suo amore,
Gesù risponde:
- Bisogna che tu mostri alle persone cosa perdono non conoscendo Me ed il mio amore, raccontando cosa si percepisce quando si sta con Me, amandomi e parlando con Me. Mostrando quali doni ricevi da Me.
E'
molto difficile esporre a parole le sensazioni interiori
(psicofisiche e spirituali) che provo quando sto con Te.
- Questo è vero, ma se il tuo entusiasmo ed il tuo convincimento, sarà forte, sarà molto coinvolgente e persuasivo quello che dirai.
Questo
è quello che vorrei fare, ma non ci riesco, ora forse potrò capire
perché.
- Perché l'entusiasmo ed il convincimento che mostri non è tale da trascinare le persone.
Allora
cosa debbo fare per far crescere entrambi?
- Devi parlare più accoratamente di Me, del tuo amore e del mio amore, dei nostri scambi d'amore, delle grazie che ti dono, quando stai con me e mi parli, delle percezioni che hai della mia vicinanza (presenza).
Spiegami,
cosa intendi per accoratamente?
- Parlare col cuore appassionatamente.
Non
lo faccio già?
- Non con quella forza irresistibile che la tua fede in Me potrebbe aiutarti a fare.
Adesso
che me l'hai detto, cambierò il mio modo di parlar di Te. Aiutami
perché da solo non posso riuscirci e satana si oppone molto a questa
modalità.
- Non preoccuparti sei nelle mie mani. Chiamami e la Santissima Trinità verrà in tuo aiuto.
Grazie
Gesù.
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